Quante cose sappiamo dell’Universo? Pochissime. Ma non possiamo ignorarle: non possiamo evitare di pensare a tutto ciò che non sappiamo di non sapere. Nella mostra tematica della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, la curatrice Ersilia Vaudo, astrofisica dell’Agenzia Spaziale Europea, usa la scienza, l’architettura, le arti e la poesia per raccontarci mondi micro e macroscopici, vicinissimi o siderali, e mettere a punto un nuovo modo, più aperto e profondo, per metterci in ascolto della Terra, degli altri pianeti e delle stelle.

Gli episodi

1 – Cinque percento
La genesi e il pensiero alla base dell’Esposizione Internazionale, il progetto che mette in discussione il mondo come lo conosciamo indagando ciò che è inaccessibile ai nostri sensi, eppure reale.

2 – Andromeda e la Via Lattea
La capacità dell’arte di intravedere ciò che l’umanità ancora ignora, dalla Via Lattea del 1609 di Adam Elsheimer a quella di oggi di Refik Anadol.

3 – Materia solo dove serve
La sostenibilità nell’allestimento della mostra tematica di Space Caviar, realizzato da WASP, e il rapporto tra arte, design e forza di gravità nelle opere di Bosco Sodi.

4 – Vita su Marte?
Le possibilità di progettazione e costruzione di insediamenti umani su superfici extraterrestri: gli studi BIG e SOM.

5 – I sensi e i numeri
I nostri sensi come chiavi di accesso alle meraviglie del mondo ma gabbie che precludono l’esperienza di realtà alternative: Yuri Suzuki e André des Gachons,NASA e Alan Guth.

6 – Il viaggio
Le mappe non convenzionali, simbolo del viaggio verso mondi altri, attraverso le opere dei pescatori delle Marshall Islands, di Alexander von Humboldt, di Walter Tschinkel e di Irene Stracuzzi.

7 – Identità e destino
Alicia Quade, Marie Velardi, Mary Shelley, ESA e i cambiamenti che l’umanità dovrà intraprendere per aprirsi al mondo e all’ignoto.