Droog30
Design or Non-design?
La mostra celebra i 30 anni di carriera irriverente e ribelle del marchio, illustrandone al contempo la componente contemporanea e mainstream ritrovata. Fin dal suo debutto a Milano nel 1993, Droog si è affermato come qualcosa di diverso, con uno storytelling affascinante. Ribellandosi all'idea di forma e funzione, ha dato vita a una nuova estetica, a un nuovo approccio e a un nuovo linguaggio, articolando i pensieri di un pubblico e di un'industria annoiati dalla raffinatezza e dalla decorazione.
Un'esposizione coinvolgente e accogliente, che mostra come il pensiero impertinente e la pionieristica disobbedienza al design tradizionale del marchio siano diventati nel corso degli anni estremamente affascinanti e una vera e propria pietra miliare della storia internazionale del design. Dalla Cassettiera di Tejo Remi, progettata nel 1991, che eleva i cassetti trovati in quello che potrebbe essere percepito come un oggetto d'arte, alla Do Hit Chair di Marijn van der Poll, che come in una performance, viene modellata dal suo proprietario con un martello rendendo l'oggetto unico e anche molto tuo; dalla sedia Knotted di Marcel Wanders, avvolgente e dall'aspetto artigianale, progettata nel 1996, agli oggetti più recenti come la Glass Lantern del 2013 di Richard Hutten, che ha modernizzato e rimodellato una tipica lanterna di carta cinese, Droog mira a rendere straordinario l'ordinario.
Droog nasce nel 1993, quando lo storico dell'arte Renny Ramakers e il designer Gijs Bakker presentano al Salone del Mobile di Milano una collezione di lavori di un gruppo di giovani designer olandesi con il nome di "Droog". Ramakers e Bakker avevano notato una nuova tendenza del design nell'uso di materiali di uso comune e riciclati, combinati con una mentalità semplice. I progetti erano semplici e umoristici, letteralmente "asciutti"; "Droog" in olandese.