Il circo può essere fragile e vulnerabile? Può una pratica circense trasformare il nostro sguardo sulla virtuosità e ridefinire il nostro rapporto con il rischio, un punto ancora centrale per le arti circensi? Nella ricerca di nuovi sensi per il gesto acrobatico, il circo contemporaneo resta un cantiere aperto, continuamente reinventato da nuove generazioni di circensi. In questa ricerca c’è chi osa forme fragili e si libera dalle imposizioni di forza, virtuosismo e dominio ereditate dal circo moderno, fondate sul racconto dell’estrema vulnerabilità del soggetto della testimonianza di sé. Questa forma di circo “intima” o “autobiografica” è al centro della ricerca di Tania Simili, artista e dottoranda in residenza presso l’Istituto Svizzero di Milano. In un incontro aperto al pubblico Tania Simili dialoga con Marianna De Sanctis, in eco alla performance site-specific LAVATRIX, e con Gaia Vimercati, ricercatrice indipendente.