Patricia Urquiola – architetto e designer – ci racconta dal suo personale punto di vista alcuni oggetti tra quelli esposti nella mostra Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli. Al suo fianco c’è Federica Sala, curatrice indipendente ed esperta di design, con cui si immerge in una riflessione sul pensiero e sul lavoro del grande progettista.
Muovendosi tra le sale della mostra, Urquiola e Sala mettono in luce alcuni elementi chiave dell’opera di Mari, facendone emergere l’assoluta centralità per tutto il mondo del design e della cultura. Insieme ripercorrono la mostra al contrario, partendo dall’installazione video Pensare a un Dio (2020), omaggio che l’artista Adrian Paci ha dedicato all’opera di Mari e che chiude il percorso espositivo.
As seen by – Ep. 1 – Patricia Urquiola
"Alla fine della mostra c'è quel video di Adrian Paci: [si vede] il tempo che passa attraverso il suo viso, il fumo. E quando dice "io non lo so ancora [che cos'è] il design, non ho ben capito", quello mi piace: che si dice da solo "concentrati, perchè te lo devi domandare tante volte"."
La mostra per Partricia Urquiola e Federica Sala apre delle porte temporali e rappresenta una sorta di puzzle che lascia emergere la figura del designer e artista. Il loro dialogo si snoda dalla mostra del 2008 alla GAM di Torino, curata in tutti gli aspetti dallo stesso Mari e che costituisce il nucleo centrale anche della retrospettiva in Triennale, al riallestimento di Vodun, African Vodoo, ideato per la Fondation Cartier di Parigi, o, ancora, si sofferma su alcune riflessioni personali, come la scelta del “giallo becco d’oca” ne La Serie della Natura. N. 8: l’oca del 1967, realizzata da Enzo Mari con il fratello Elio Mari.