
© Christophe Raynaud De Lage
When I Saw the Sea
Ali Chahrour
Durata: 70'
Biglietti
Intero: 24 €
Under 30 / over 65 / gruppi: 17 €
Studenti: 12 €
Membership: compreso nell'abbonamento
Il coreografo e danzatore libanese Ali Chahrour presenta una performance che celebra le lotte e la resilienza delle lavoratrici domestiche migranti in Libano, trasformando la memoria in un canto di resistenza. When I Saw the Sea dà voce alle donne intrappolate nel sistema della Kafala, un regime di “sponsorizzazione” che lega il permesso di soggiorno al datore di lavoro, negando diritti, tutele e libertà, tra sfruttamento e violenze. In scena, tre interpreti raccontano le proprie storie e quelle di molte altre donne, in bilico tra una terra in fiamme e il Mar Mediterraneo, unico orizzonte di libertà. Un potente viaggio che intreccia musica dal vivo, danza e testimonianza in una ribelle celebrazione della vita.
Nato a Beirut, il coreografo e danzatore Ali Chahrour inventa un gesto liberato dai codici e dai modelli occidentali, che agisce come riflesso della sua cultura e del contesto politico, sociale e religioso in cui si muove. In una precedente serie di spettacoli, parte della sua trilogia “Morte” – Fatmeh (2014), Leila’s Death (2015) e May he Rise and smell the fragrance (2017) – evocava liturgie funebri mescolando tradizione e modernità tagliente. Ha poi intrapreso una seconda serie di performance dedicate all’“Amore”, con Night (2019), seguita da Told by my Mother (2021), The Love Behind My Eyes, vincitore del premio ZKB Patronage allo Zurich Theater Spektakel 2022, e conclusa con Iza Hawa (2023). Unendo poesia lirica e dei corpi, le performance di Ali Chahrour sono state presentate al Festival di Avignone nel 2016, 2018 e 2022, e in molti altri festival in tutto il mondo. Attualmente, si sta preparando a lavorare su una nuova trilogia intorno al tema della “Paura”.
Info
Spettacolo in arabo, amarico e inglese con sovratitoli in italiano e inglese
Crediti
Regia e coreografia: Ali Chahrour
Performer: Zena Moussa, Tenei Ahmad, Rania Jamal, Lynn Adib, Abed Kobeissy
Musica composta e eseguita da: Chadi Aoun
Assistente alla regia e coreografia: Guillaume Tesson
Progettazione luci e direttore tecnico: Pol Seif
Assistente al direttore tecnico: Benoît Rave
Sound designer: Guillaume Tesson, Ali Chahrour
Scenografia: Chadi Aoun
Responsabile comunicazione: Lea Skayem
Fotografia: Christina Atik
Graphic design: Hala Omran
Revisione testi: Marianne Noujeim
Traduzione testi: Marianne Noujeim
Prodotto da: Ali Chahrour
Responsabili di produzione: Christel Salem, Chadi Aoun
Coproduzione: Le Festival d’Avignon, Ibsen Scope, HAU Hebbel am Ufer, Berlino, Arab Fund for Arts and Culture (AFAC), Al Mawred al Thaqafi, DeSingel Antwerp, Domino Zagreb, Perforations Festival, Holland Festival, Zürcher Theater Spektakel, Al Madina Theater
Con il supporto di: Beryte Theater, L’Institut Français de Beyrouth, Wicked Solutions, WASL Productions, Beit el Laffé, Raseef, Beirut, Houna Center, Orient 499
Un ringraziamento a: Kafa, Megaphone, Daraj Media, Hammana Artist House, Zoukak Theatre, Seenaryo, Mohana Ishak, Hussein Hajj, Abdallah Hatoum, Anthony Sahyoun, Ali Khedr, Eric Deniaud, Chrystèle Khodr, Raymond Zakaria, Hind Hamdan, Viany Ngemakoue, Sophie Ndongo, Jouma Fayé, Mariam Sesay, Sarie Teshome, Aisha Temam, Raheel Teshome, Mihret Birhane, Laurentine Mbekati
Highlights

© Christophe Raynaud De Lage

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© Christophe Raynaud De Lage

© Lea Skayem
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Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari