FOG Performing Arts Festival

Foto di Karla Sánchez. Da Mi madre y el dinero di Anacarsis Ramos / Pornotràfico

FOG Triennale Milano Performing Arts torna a illuminare Milano con artisti da tutto il mondo e con il meglio delle performing arts internazionali tra teatro, danza, performance e musica. La nona edizione di FOG raddoppia, ampliando la sua programmazione in due momenti dell’anno: dopo la prima parte, il festival proseguirà nell'autunno 2026.

Biglietti in vendita dal 19 dicembre 2025. Con la membership disponibili in anteprima dalle ore 13.00 del 17 dicembre.

Performance

Credere alle Maschere

Romeo Castellucci

La nona edizione del festival FOG Performing Arts si apre con una creazione site-specific di Romeo Castellucci, tra i maggiori artisti viventi, ideata su misura per gli spazi di Triennale, in prima assoluta.

© Stephie Grape

Spettacolo

MAMI

Mario Banushi

Creatore di un linguaggio scenico unico, il regista rivelazione della scena teatrale internazionale Mario Banushi presenta un poema visivo intimo e universale sul legame madre–figlio. La scena si trasforma in un paesaggio della memoria: un’immersione collettiva nei ricordi e nell’eredità emotiva che portiamo con noi.

© Stephie Grape

Courtesy gli artisti

Dj set

Dj Esselunga e Luwei

Radio Raheem

FOG 2026 si apre con uno speciale live set a cura di Radio Raheem, che presenta per l’occasione Dj Esselunga e Luwei.

Courtesy gli artisti

© Alejandra Amere

Spettacolo

Analphabet

Alberto Cortés

Analphabet è uno spirito romantico che guarisce le relazioni tossiche con le sue canzoni e poesie d’amore. Con una prosa ipnotica, il regista e artista performativo andaluso Alberto Cortés presenta uno spettacolo magnetico, che esplora il tema della violenza intra-genere in una performance toccante e sorprendente.

© Alejandra Amere

© Pietro Bertora

Spettacolo

Brinjë me Brinjë

Genny Petrotta

Il lavoro, tra performance live e installazione video, attraversa la storia stratificata delle Burrnesha – donne che in alcune comunità balcaniche assumono un’identità maschile – per riflettere sugli stereotipi veicolati dai media occidentali e aprire una riflessione sulla relazione tra potere, genere e identità.

© Pietro Bertora

© Andrea Macchia

Performance

Op.22 No.2

Alessandro Sciarroni

Un assolo creato dal coreografo Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e artista associato di Triennale Milano Teatro 2022-2024 per la danzatrice Marta Ciappina, ispirato al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius Il cigno di Tuonela.

© Andrea Macchia

Courtesy gli artisti

Performance

A Forbidden Distance

Saint Abdullah, Eomac, Rebecca Salvadori & Charlie Hope

La performance audiovisiva fonde musica elettronica e arte visiva per esplorare il rapporto tra identità e migrazione, grazie alla collaborazione tra artisti di origini e culture diverse: il duo musicale iraniano-canadese Saint Abdullah, il producer e dj irlandese Eomac, la filmmaker italo-australiana Rebecca Salvadori e – per la prima volta – il visual artist londinese Charlie Hope.

Courtesy gli artisti

© Christophe Raynaud De Lage

Spettacolo

When I Saw the Sea

Ali Chahrour

Il coreografo e danzatore libanese intreccia danza, poesia e memoria collettiva per raccontare la storia di tre lavoratrici migranti, sospese tra una terra in fiamme e il Mar Mediterraneo, attraversando amore, morte, paura e resistenza per trasformare il dolore in un canto di libertà.

© Christophe Raynaud De Lage

Courtesy la compagnia

Spettacolo

L'avvenire

Habillé d’eau / Silvia Rampelli

Oggetto di indagine de L'avvenire è lo statuto stesso del fatto scenico, la sua natura di accadimento. In scena che cosa avviene? Quattro corpi nell’esercizio esatto dello spazio e del tempo, in una riflessione sulla possibilità della presenza di venire a manifestazione, generando scarto tra ciò che appare e un oltre.

Courtesy la compagnia

© Pierre Gondard

Spettacolo

The Blue Hour

Benjamin Kahn

Il danzatore e coreografo Benjamin Kahn, protagonista assoluto della scena francese che guarda alla danza e alla coreografia come potenti strumenti politici, con The Blue Hour crea un ritratto coreografico del giovane danzatore Théo Aucremanne: l’ora blu, o crepuscolo, è quel momento di sospensione tra notte e giorno, tra sonno e veglia, che diventa metafora del contemporaneo.

© Pierre Gondard

© Joëlle Desmet

Performance

Handle with Care

Ontroerend Goed

Ontroerend Goed, compagnia belga tra le più originali del panorama internazionale, presenta un’originale esperienza partecipativa che affida al pubblico – “a scatola chiusa” – il pieno controllo dello spettacolo. 

© Joëlle Desmet

Courtesy De Utvalgte

Performance

Homage au pair

De Utvalgte

La pluripremiata compagnia norvegese affronta con ironia le contraddizioni della “nuova ricchezza”, mettendo al centro del racconto tre coppie e la "loro" ragazza alla pari, attraverso una combinazione di video, realtà virtuale e musica jazz.

Courtesy De Utvalgte

© Leafhopper

Spettacolo

Historia del amor

Agrupación Señor Serrano

Quando è nato l'amore? Tra video, nuove tecnologie e teatro fisico, il nuovo spettacolo della pluripremiata compagnia catalana indaga le origini e le forme dell’amore, alternando sapientemente la prospettiva storica a quella legata al singolo vissuto personale.

© Leafhopper

© Vibe Stalpaert

Performance

FUCK ME BLIND

Matteo Sedda

Matteo Sedda porta in scena FUCK ME BLIND, un duo coreografico ispirato a Blue, l’ultimo film autobiografico di Derek Jarman, girato poco prima della morte del regista a causa dell’AIDS. Un’esperienza ipnotica, immersa in un paesaggio visivo di forte carica emotiva e simbolica, tra tensione e abbandono, Eros e Thanatos.

© Vibe Stalpaert

© Silvia Poch

Spettacolo

La mort i la primavera

Marcos Morau / La Veronal

Marcos Morau, artista associato di Triennale Milano Teatro, e la sua compagnia di danza, tra le più acclamate del panorama internazionale, presentano una fiaba crudele e visionaria, oscura ed enigmatica, ambientata in paese fantastico in cui La Veronal si immerge per costruire un’opera radicalmente attuale.

© Silvia Poch

© Carole Parodi

Spettacolo

Jiddu

*Melk Prod. / Marco Berrettini

Il coreografo italo-tedesco Marco Berrettini esplora il senso profondo della collettività e della comunità a partire dalla storia di una compagnia di danza popolare bavarese che, in mancanza del successo desiderato, decide di aprire il proprio repertorio alla contaminazione.

© Carole Parodi

© Andrea Macchia

Spettacolo

RISE

Daniele Ninarello

Tra i giovani coreografi italiani più apprezzati sul territorio nazionale, Daniele Ninarello presenta un dispositivo coreografico aperto e partecipativo, che immagina nuove possibilià di coesistenza, trasformando lo spazio scenico in un territorio vivo di incontro, ascolto e mutazione.

© Andrea Macchia

© Laura Ferrari

Concerto

Femenine

Sentieri Selvaggi

L'ensemble presenta una delle opere più emblematiche di Julius Eastman, compositore, pianista e performer statunitense, tra le figure più radicali della scena sperimentale degli anni Settanta. La partitura di Femenine incoraggia i performer a usare la creatività per dare vita a un lavoro sempre differente, che esiste pienamente solo nell’esecuzione.

© Laura Ferrari

© Marko Stojanović

Spettacolo

How I Learned to Drive

Tara Manić

La regista serba, tra le voci emergenti del nuovo teatro europeo, affronta il testo di Paula Vogel – vincitore del Premio Pulitzer per la drammaturgia – in una messa in scena essenziale, dove la memoria e il silenzio si fanno strumento di ascolto e consapevolezza per indagare la complessità del desiderio, dell’abuso e del potere nascosto nei gesti dell’amore.

© Marko Stojanović

© Angelo Maggio

Spettacolo

Frankenstein (History of Hate)

Motus

Dopo Frankenstein (A Love Story), la compagnia Motus, storica protagonista della ricerca italiana negli ultimi trent’anni, presenta il secondo capitolo del progetto dedicato alla celebre creatura nata dalla penna di Mary Shelley. Al centro, il punto di rottura tra amore e odio che segna la nascita del “mostro”, intrappolato nel doloroso tentativo di trovare un posto nel mondo.

© Angelo Maggio

Courtesy l'artista

Performance

900 Satellites

Némo Flouret

Il pluripremiato performer e coreografo francese presenta una performance diffusa, parte del progetto europeo PIT, che occuperà gli spazi di Triennale per creare una partitura essenziale e spontanea, affidata unicamente al movimento, in un’esplosione coreografica sorprendente.

Courtesy l'artista

© Boris Breugel

Spettacolo

Language: no broblem

Marah Haj Hussein / Monty

La coreografa palestinese Marah Haj Hussein intreccia danza e teatro per indagare la lingua come spazio di identità, conflitto e resistenza, in un viaggio tra voci, geografie e memorie che esplora le dinamiche di potere tra arabo ed ebraico, tra colonizzatore e colonizzato.

© Boris Breugel

Courtesy l'artista

Installazione

A Maritime Haunting

Freya Powell

Un’installazione sonora immersiva e multicanale che, attraverso la voce dei performer e i suoni naturali (onde, maree, correnti), che dà voce a un lutto condiviso per le vite perdute a causa dalle politiche migratorie nel Mar Mediterraneo.

Courtesy l'artista

© Karla Sánchez

Spettacolo

Mi madre y el dinero

Anacarsis Ramos / Pornotràfico

Un racconto intimo e politico, dove la memoria diventa gesto e il teatro spazio condiviso di libertà e riscatto. Mi Madre y el Dinero prende spunto dalla biografia dell’autore per raccontare la realtà della vita negli stati più poveri del Messico e sottolineare il valore dell’arte come eterna possibilità di riscatto.

© Karla Sánchez

Courtesy la compagnia

Performance

Common land

Trickster-p

Un’esperienza che invita il pubblico a esplorare un paesaggio in continua trasformazione ispirato ai modelli reticolari e interconnessi presenti in natura. Abbandonando la centralità dell’essere umano, lo spettacolo costruisce un dispositivo poetico e percettivo che invita a ripensare i concetti di tempo, spazio, appartenenza e comunità.

Courtesy la compagnia

© Bsoulage

Spettacolo

Au Jardin des Potiners

Ersatz, Création dans la Chambre

Una suggestiva performance immersiva per bambini a partire dai sette anni ideata dal collettivo franco-belga Ersatz, noto per le sue incredibili macchine sceniche in miniatura. Un'introduzione giocosa alla performance e al linguaggio scenico contemporaneo che vuole favorire la coscienza dello splendore della natura e della sua fragilità.

© Bsoulage

© Spyros Rennt

Performance

This resting, patience

Ewa Dziarnowska

Una durational performance in continua evoluzione che esplora i temi dell'attrazione, della ripetizione, del sentimento. Il corpo si spoglia delle sue tensioni, dei suoi ruoli, delle sue difese: una sensualità senza gerarchie, capace di sospendere le convenzioni dello sguardo attraverso la relazione con lo spettatore. Una delle performance più coinvolgenti degli ultimi anni.

© Spyros Rennt

Courtesy la compagnia

Spettacolo

Three Verses of Solitude

Maya Zbib, Lee Serle, Ben Frost & Zoukak Collective

Ispirata alla quiete contemplativa della Rothko Chapel di Houston, dipinta da Mark Rothko, la performance collettiva usa il teatro come strumento di resistenza e riflessione per indagare la solitudine come rifugio e condizione condivisa, soprattutto in tempo di guerra. La creazione musicale è affidata a Ben Frost, uno tra gli artisti più importanti della scena mondiale.

Courtesy la compagnia

Courtesy OBLICUOHIFI

Dj set

Fatal e Hanakito

OBLICUOHIFI

OBLICUOHIFI presenta due delle sue molte anime musicali: il dj uruguaiano Fatal e la dj giapponese Hanakito, entrambi selector residenti, propongono un’esperienza d’ascolto che fonde instabilità e movimento in una traiettoria trasversale ed eclettica. Un viaggio sonoro che invita a cambiare prospettiva, aprendo a nuove visioni e connessioni.

Courtesy OBLICUOHIFI

© Triennale Milano. Foto di Alice Colombo

Performance

Improvvisazioni itineranti a Chiaravalle

Ariella Vidach

FOG e Ariella Vidach, direttrice artistica della compagnia AiEP, con il coinvolgimento di giovani coreografe e coreografi realizzano un progetto in improvvisazioni e interventi site-specific a Chiaravalle, in collaborazione con Terzo Paesaggio.

© Triennale Milano. Foto di Alice Colombo

Sitemap