© Pierre Gondard

Spettacolo

The Blue Hour

Benjamin Kahn

Durata: 60'

Biglietti
Intero: 24 €
Under 30 / over 65 / gruppi: 17 €
Studenti: 12 €
Membership: compreso nell'abbonamento

The Blue Hour è parte di una trilogia di assoli creati dal danzatore e coreografo Benjamin Kahn, protagonista assoluto della scena francese che guarda alla danza e alla coreografia come potenti strumenti politici. In contrappunto ai due assoli precedenti, dedicati ciascuno ai performer Cherish Menzo e Sati Veyrunes, The Blue Hour è un ritratto del giovane danzatore Théo Aucremanne. La blue hour – l’ora blu, o crepuscolo – è quel momento di sospensione tra la notte e il giorno, tra il sonno e la veglia, che diventa  metafora del contemporaneo: i nostri occhi, ancora arrossati dalla stanchezza di un presente sospeso tra crisi ecologiche, emergenze politiche e sociali, faticano ad accogliere il bagliore di un futuro possibile. Théo Aucremanne si insinua in questa crepa nel tempo profonda e silenziosa, riempiendola con la sostanza della sua danza: in un continuo processo di costruzione e decostruzione, ci accompagna, ancora addormentati e vulnerabili, all'alba di un nuovo risveglio. Qui non c’è paura né lotta, ma un’attesa piena di speranza in nuove possibilità, preghiere e giorni più luminosi.

Benjamin Kahn è un danzatore e coreografo con base a Bruxelles. Ha studiato drammaturgia e teatro presso l’Università di Aix-en-Provence e il Conservatorio di Rennes, e si è laureato all’ESAC (École Supérieure des Arts du Cirque) in Belgio. Dopo gli studi ha collaborato con coreografi come Philippe Saire, Benjamin Vandewalles, Nicole Beutler, Ben Riepe, Frédéric Flamand, Maud Le Pladec, Egle Budvytyte e Alessandro Sciarroni. È anche occhio esterno e drammaturgo per altri progetti (Cuir / Cie Un loup pour l'homme, Darkmatter / Cherish Menzo tra gli altri) e insegna danza al CNAC, all’ESAC e nei conservatori. Dal 2019 ha iniziato a creare i propri progetti. Vedendo la danza e la coreografia come potenti strumenti politici, è particolarmente interessato a costruire e de-costruire il modo in cui osserviamo i corpi individuali e collettivi. Attingendo all’interdisciplinarità del suo percorso e alla ricchezza degli incontri in studio con performer singolari, crea opere che combinano testi, scrittura coreografica precisa e potenti paesaggi sonori e luminosi per interrogare le questioni della società. Tra il 2019 e il 2023 ha creato una trilogia di soli: Sorry, But I Feel Slightly Disidentified… (2019), Bless the Sound that Saved a Witch like Me (marzo 2023) e The Blue Hour (giugno 2023), indagando le proiezioni sui corpi, lo sguardo e il legame tra intimo e collettivo.

...altro

Crediti

Concept, direzione artistica: Benjamin Kahn
Performance: Théo Aucremanne
Drammaturgia: Youness Anzane
Progettazione luci: Jan Fedinger
Sound design: Gagi Petrovic
Tecnico del suono: Sammy Bichon
Tecnico luci: Neills Doucet
Produzione esecutiva: Actoral Marseille
Touring, sviluppo: Sandrine Barrasso
Coproduzione e residenze: KLAP Maison pour la danse, Festival de Marseille, Les Halles de Schaerbeek
Ringraziamenti a: Studio Thor, con il supporto della Compagnie Thor / Thierry Smits, Les Halles de Schaerbeek, Louis Daurat e Léonard Degoulet

Calendario

sabato 14 marzo 2026, ore 18.30
lunedì 16 marzo 2026, ore 15.00

Highlights

© Pierre Gondard

© Pierre Gondard

© Pierre Gondard

Archivi e collezione
Esplora centinaia di contenuti →

Caleidoscopio nella Sezione introduttiva a carattere internazionale, nel Salone d'onore
Caleidoscopio nella Sezione introduttiva a carattere internazionale, nel Salone d'onore
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers
Una modella posa all'interno della Mostra di oggetti per la casa (o Mostra Oggetti d'uso), nel Padiglione USA progettato dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers
Sitemap