Davide Allieri, DR_01 77KMZ, 2024, courtesy Galerie Hubert Winter, foto Davide Allieri Studio

Mostra

Davide Allieri
After All

Ingresso gratuito

La pratica di Davide Allieri (Bergamo, 1982), intrisa di riferimenti che spaziano dal cinema al teatro e alla fantascienza, è caratterizzata da alcuni temi ricorrenti, tra cui la sperimentazione sui materiali, la riflessione sulle coordinate di spazio e tempo all’interno di habitat distopici e la presenza di elementi di protezione e isolamento, dispositivi-guscio abbandonati all’interno di scenari post-apocalittici. Le opere esposte, inedite e appositamente pensate in dialogo con lo spazio dell’Impluvium, sono sviluppate a partire da oggetti comuni che, modificati dall’artista, diventano forme aliene e inquietanti, al confine tra l’organico e l’inorganico. Ne risulta un paesaggio dell’abbandono, caratterizzato da resti e tracce di una società ormai estinta, presagio di un avvenire incerto e pretesto per ragionare sull’ambiguità tra passato e futuro, abbandono e recupero, distruzione e invenzione. La mostra si inserisce nel percorso di promozione e valorizzazione della nuova scena artistica italiana che Triennale sta portando avanti da alcuni anni.

Crediti

A cura di Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e public program di Triennale Milano

Highlights

Installation view, foto di Gianluca Di Ioia

Installation view, foto di Gianluca Di Ioia

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Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
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Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Lsittoria
Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Lsittoria
Veduta della Torre Littoria
Veduta della Torre Littoria
Tre modelle percorrono il Ponte che collega il Palazzo dell'Arte con l'area verde antistante, progetto degli architetti Aldo Rossi e Luca Meda
Tre modelle percorrono il Ponte che collega il Palazzo dell'Arte con l'area verde antistante, progetto degli architetti Aldo Rossi e Luca Meda
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