Swans never die
Camilla Monga – Chiara Bersani – Philippe Kratz – Virna Toppi
In scena, diversi artisti propongono le loro reinterpretazioni de La morte del cigno. Cosa resta di un’opera coreografica considerata una pietra miliare della danza occidentale del XX secolo? Come risuona nei coreografi di oggi e che valori può trasmettere in futuro? Da queste domande nasce il progetto Swans never die, condiviso e promosso da una rete di soggetti (di cui Triennale Milano Teatro è parte) che hanno deciso di unire idee e progettualità intorno a La morte del cigno, solo considerato un pezzo fondamentale della storia della danza da quando fu coreografato da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905.
Dopo l’Accademia di Brera e la Paolo Grassi di Milano, Camilla Monga studia con Anne Teresa De Keersmaeker, Bojana Cvejić e Alain Franco. Ha presentato i suoi lavori in importanti contesti, dalla Biennale Danza al P.A.R.T.S. di Bruxelles.
Chiara Bersani è performer e autrice. L’opera “manifesto” della sua ricerca è Gentle Unicorn, grazie alla quale nel 2019 vince il Premio Ubu e il Total Theatre Award per la danza all’Edimburgh Fringe Festival.
Philippe Kratz è nato a Leverkusen nel 1985. Ha lavorato tra gli altri con Ohad Naharin, William Forsythe, Michele Di Stefano, Rihoko Sato. Viene eletto miglior coreografo 2020 dalla prestigiosa rivista italiana Danza&Danza.
Virna Toppi entra a far parte nel 2003 dell’Accademia del Teatro alla Scala. Dopo l’esperienza a Dresda e a Monaco, rientra nel 2020 alla Scala come prima ballerina. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Prix Ballet 2016 e il Premio Danza&Danza 2019.