1968, Fiat 500 F, Genova, courtesy Centro Storico Fiat

La Cinquecento tra design e vacanze d’antan

1 agosto 2023

Tra gli oltre trecento pezzi in esposizione nel nuovo allestimento del Museo del Design Italiano c’è l’auto che ha “messo le ruote” all’Italia negli anni del boom economico ed è diventata un emblema di stile celebrato in tutto il mondo. Ecco la sua storia.

Museo del Design Italiano, installation view, foto Agnese Bedini, DSL studio, © Triennale Milano

L’inizio di agosto tra la fine degli anni Cinquanta e il primo scorcio dei Sessanta si riassume in un’immagine: lunghe file ordinate di utilitarie cariche di valigie lungo le strade litoranee, dirette verso i lidi italiani contesi per un metro di sabbia e uno spicchio di sole. Con la ricostruzione postbellica inizia un nuovo benessere e gli italiani scoprono, insieme, la villeggiatura estiva e la motorizzazione di massa, che permette a tutti – o quasi – di raggiungere in autonomia i luoghi del riposo e dello svago in concomitanza con la chiusura delle fabbriche e degli uffici. L’automobile simbolo di questo periodo è la Fiat Nuova 500, chiamata così dai vertici dell’azienda torinese per distinguerla dalla Topolino e destinata a diventare un’icona del design, presente nelle collezioni dei più importanti musei del mondo (compreso il Museo del Design Italiano di Triennale Milano, dove da aprile può essere ammirata all’interno del nuovo percorso espositivo pensato per celebrare il centenario dell’istituzione).

Museo del Design Italiano, installation view, foto Agnese Bedini, DSL studio, © Triennale Milano

1957, Fiat Nuova 500, courtesy Centro Storico Fiat

Le forme arrotondate della nuova auto, tra le più riconoscibili anche nel fiume di vetture incrociate da Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant nel loro viaggio di Ferragosto lungo la via Aurelia nel film Il Sorpasso di Dino Risi, fanno la loro prima apparizione sul mercato il 4 luglio 1957, in un clima generale di ottimismo e di grandi speranze. Il Carosello aveva iniziato le proprie trasmissioni pochi mesi prima, il 3 febbraio, conquistando subito i favori del pubblico, mentre in ottobre l’Unione Sovietica avrebbe lanciato in orbita lo Sputnik, il primo satellite artificiale della storia. Le dimensioni della Nuova Fiat 500 sono compatte, con una lunghezza inferiore ai tre metri e una larghezza di un metro e trentadue centimetri; il prezzo al pubblico è di 490 mila lire, presto ribassato a 465 mila lire, corrispondente a circa dieci mensilità del salario di un operaio e a sei di quello di un dipendente pubblico. Il progetto è di Dante Giacosa, ingegnere di formazione e considerato uno dei maestri del design motoristico italiano, al quale l’allora amministratore delegato Fiat aveva chiesto di disegnare un’utilitaria economica ma affidabile, capace di adattarsi al nuovo stile di vita degli italiani rispondendo al loro desiderio di libertà. La prima versione è equipaggiata con due sedili e una panchetta, in seguito sostituita da un sedile posteriore imbottito, che può ospitare fino a settanta chili di bagaglio.

1960, Fiat 500 Jolly Ghia Giardiniera, courtesy Centro Storico Fiat

Nel 1959, due anni dopo la sua uscita, l’auto comunemente ribattezzata “la Cinquecento” ottiene il primo riconoscimento per il suo design rivoluzionario, il Compasso d’Oro ADI. La giuria, nella quale fa parte anche Vico Magistretti, loda l’essenzialità e “la coraggiosa rinuncia alla figuratività tradizionale dell’automobile attraverso un attento riesame del complesso dei suoi elementi fondamentali”, sottolineando come questa concezione, “oltre ad aver condotto il designer alla massima limitazione degli elementi superficiali del costume decorativo” segni “una importante tappa nella strada verso una nuova genuinità espressiva della tecnica”. Nel corso degli anni, il progetto originario conosce diversi restyling: dalla 500 Sport del 1958 alla 500 F del 1965, dalla versione di “lusso” 500 L del 1968 alla 500 R del 1972, fino alle numerose versioni aperte, o “spiaggine”, realizzate dai principali carrozzieri italiani per i loro clienti più facoltosi e rifinite negli interni con materiali come la tela o il midollino.

1963, Fiat 500 Jolly, courtesy Centro Storico Fiat

1967, Vettura Fiat 500 F davanti a un imbarcadero, courtesy Centro Storico Fiat

Simbolo dello stile nostrano e del Made in Italy, “la Cinquecento” è celebrata da oltre sei decenni nella cultura popolare, non soltanto italiana. Il suo muso inconfondibile, caratterizzato dal cofano curvilineo “a conchiglia” e dalle doppie luci tondeggianti, fa capolino nel cinema d’autore (da Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti a Effetto notte di François Truffaut) come nelle commedie popolari (in Fantozzi contro tutti, per esempio, il bistrattato ragioniere si imbatte in un esemplare bianco dell’utilitaria mentre pedina la moglie Pina, immaginando che stia andando a trovare un amante). Perfino il ladro più inafferrabile del mondo, l’Arsenio Lupin III uscito dalla matita del disegnatore giapponese Monkey Punch, viene spesso avvistato al volante di una vistosa Cinquecento gialla.

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