E Dio si riposò il settimo giorno
Silvia Costa
Silvia Costa, tra le artiste più interessanti della scena performativa contemporanea, presenta un progetto interattivo che indaga il legame familiare, inteso come un’impresa comune e un disegno collettivo. Più orientata al processo che al risultato, l’esperienza proposta da Silvia Costa vede le tre generazioni di una famiglia impegnate nella condivisione di un compito. Bisnonno/a, nonno/a, padre/madre e figlio/a sono di fronte a una tela bianca. Hanno molti colori a disposizione, pennelli e matite. Muniti di una fotografia di un panorama che li accomuna, si accingono a riprodurlo in forma di dipinto. Guardano la foto, iniziano a tracciare le prime linee, dipingono, si aiutano, prendono decisioni insieme per ricreare l’immagine amata, finché il quadro non sarà finito.
Silvia Costa studia arti visive e dello spettacolo all’Università Iuav di Venezia. Nel 2006 inizia a lavorare come attrice protagonista nella produzione Hey Girl! con la compagnia teatrale Socìetas Raffaello Sanzio fondata da Romeo Castellucci. Parallelamente porta avanti i propri progetti artistici, sviluppando dal 2007 un tipo di teatro visivo e poetico, nutrito da una profonda riflessione intorno al ruolo delle immagini. Di volta in volta autrice, regista, interprete e scenografa, Silvia Costa è un’artista proteiforme che utilizza questi diversi ambiti estetici per approfondire la sua ricerca teatrale. Le sue creazioni sono rappresentate regolarmente nei principali festival italiani e internazionali. Nel 2019 Silvia Costa inizia a creare le sue proprie regie anche per il mondo dell’opera. È stata artista associata di Triennale Milano Teatro e del Centre dramatique national d’Angers.