I pianti e i lamenti dei pesci fossili
Annamaria Ajmone
Durata 30'
Lo spettacolo del 24 ottobre sarà seguito da un incontro con Annamaria Ajmone e Veza Fernandez: un'opportunità per esplorare e immergersi nell'universo creativo delle artiste
Al confine tra organico e inorganico, tra vita e non-vita, il fossile è una testimonianza materiale e poetica dello scorrere del tempo. Lo spettacolo prende spunto da queste riflessioni per esplorare le possibilità di relazione tra corpi e tempi incommensurabilmente distanti e differenti. Le performer Annamaria Ajmone e Veza Fernandez lavorano su due interfacce: la pelle, membrana che connette l’interno e l’esterno del corpo, e l'aria, attraversata da voci che cercano un dialogo con altri modi di esistere. Un lavoro coreografico che, attraverso una progressiva stratificazione di pratiche corporee e vocali, richiama la struttura stessa del fossile.
Annamaria Ajmone è danzatrice e coreografa. Al centro della sua pratica c'è il corpo, materia plasmabile e mutevole. Le sue ricerche si manifestano in modo tentacolare, attraverso diversi formati e durate. Le performance sono il risultato di un lavoro collettivo, nato da incontri e confronti in cui è infine complesso individuare la proprietà dell'oggetto artistico. Presenta i propri lavori in numerosi festival di danza, teatro e performing arts tra cui: Torino Danza (Torino), Fog Performing Arts Festival (Milano) La Biennale Danza (Venezia), Santarcangelo Festival, La casa encendida (Madrid), brut (Vienna), Bit-teatergarasje (Bergen), Palais de Tokyo (Parigi). Nel 2015 vince il premio Danza&Danza 2015 come “miglior interprete emergente contemporaneo”. Organizza Nobody's Indiscipline, piattaforma di scambio di pratiche.