Yasuke Kurosan, Never Twenty One, So Ava
Smaïl Kanouté
Trilogia di cortometraggi dell’artista e danzatore Smaïl Kanouté sul tema del colonialismo e della persistenza di riti ancestrali come affermazione identitaria. Yasuke Kurosan (2020), diretto con Abdou Diouri, ritrae la vita di uno schiavo africano che, approdato in Giappone alla fine del 500, viene elevato al rango di samurai. Never Twenty One (2019-20), diretto con l’ex-collettivo Racine, rende omaggio alle giovani vittime della violenza armata in America, le cui vite sono state rubate prematuramente. So Ava (2021), diretto con Henri Coutant, traccia il percorso degli schiavi che, attraverso il loro esilio forzato, hanno disseminato credenze e riti in tutto il mondo.
Smaïl Kanouté ha studiato grafica e successivamente ha imparato a danzare sulle strade francesi, brasiliane, maliane ed europee. Fondendo la danza con l’arte visiva, il suo lavoro coreografico diventa un dipinto di motivi che si muovono nello spazio. Raccogliendo storie da tutto il mondo e raccontando realtà sociali, la sua arte si ispira a diverse influenze artistiche e multiculturali. Attraverso il suo lavoro, invita il pubblico a intraprendere un viaggio di scoperta di sé stessi, condividendo la sua visione di bellezza e umanità. Kanouté vive e lavora a Parigi, dove ha fondato la compagnia Vivons. I suoi ultimi lavori indagano – attraveso diversi linguaggi – il tema del colonialismo e della persistenza di riti ancestrali come affermazione identitaria.