Un'installazione di sound art dell'artista The Astronut – Massimiliano Ionta, a cura di Clelia Patella. Un’esperienza immersiva, geolocalizzata nel nostro giardino, che utilizza l'audio spazializzato in realtà aumentata fruibile tramite un'app gratuita. L’applicazione permette allo spettatore di immergersi nel metaverso sonoro che compone l’installazione, all’interno del quale sono visibili sette sfere – oggetto iconico del lavoro dell’artista – ognuna delle quali emette un suono, ovvero le voci del nostro declino: i ghiacciai che si sciolgono, la deforestazione e gli incendi, le grida dei gabbiani che volano sopra le discariche, le urla e le lacrime delle persone che soffrono la fame e le guerre. Posizionandosi al centro, i suoni raggiungono la coerenza, le armonie appaiono in un ciclo sonoro senza fine. Nel tempo, e senza tempo. Nella speranza che il nostro tempo non sia finito. L'intento dell’opera site specific è quello di illustrare gli effetti dell'azione dell'essere umano sul pianeta e, di conseguenza, sull'ambiente urbano e il suo rapporto con la sopravvivenza stessa.