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© Triennale Milano
Nel regno della concretezza e delle cose, dei progetti, dei plastici e degli oggetti industriali, la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano ha messo insieme ogni sorta di mistero. Dalle opere d’arte della Fondation Cartier e la sua mostra Mondo Reale, agli esperimenti del design italiano della Tradizione del nuovo, dalla mostra tematica Unknown Unknowns ai progetti speciali e alle partecipazioni internazionali, nel 2022 Triennale chiama a raccolta architetti, scienziati, designer, artisti e intellettuali per ragionare e interrogarsi sul mondo in cui viviamo.
Gli episodi
1 – Corridoi che si affacciano sul mistero
Le mostre della 23ª Esposizione Internazionale, come Il corridoio rosso progettato da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, formano un intreccio di percorsi da seguire e porte che affacciano sull’ignoto.
2 – Previsioni del tempo
Mondo Reale: la meteorologia come uno dei grandi misteri della nostra epoca di grandi cambiamenti climatici, con opere di David Lynch, Ron Mueck, Artavazd Pelešjan, Andrei Ujică e Sho Shibuya.
3 – Come nasce la Triennale
Un salto nel passato alla scoperta della nascita dell’istituzione milanese; dagli esordi a Monza alla costruzione del Palazzo dell’Arte, passando in rassegna le diverse Esposizioni Internazionali.
4 – Idee di futuro
La tradizione del nuovo: nelle opere di Bruno Munari, Davide Mosconi, Denis Santachiara, Ico Parisi e Andrea Branzi il design si fa gioco della tradizione, aprendo orizzonti inesplorati.
5 – Albero, torre, muro
Francis Kéré per Triennale: un albero pensato per momenti di convivialità, una torre alta dodici metri e un muro decorato con i motivi dell'architettura vernacolare del Burkina Faso.
6 – Il peso del design
La gravità come “il più grande designer” attraverso le opere di Bruno Munari, Pio Manzù, Achille Castiglioni, Stefano Giovannoni ed Ettore Sottsass.
7 – Suonare l’abisso
Nell’installazione di Francesco Bianconi Playing the Unknown l’ignoto si fa musica e prende spunto dai misteriosi fondali oceanici.
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Crediti
I testi sono scritti e interpretati da Francesco Pacifico e la produzione è di Mismaonda. Sound design di Bruno Belissimo