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La tradizione del nuovo


Il Museo del Design Italiano di Triennale Milano, diretto da Marco Sammicheli, si presenta in una veste inedita e propone un progetto espositivo che, a partire dalla collezione di Triennale e dagli archivi delle passate Esposizioni Internazionali, racconta come il design italiano abbia sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all'esplorazione, abbia affrontato il non ancora conosciuto attraverso la ricerca. La mostra raccoglie opere, installazioni, documenti, processi creativi e sperimentazioni che hanno contribuito allo sviluppo della società toccando aspetti sociologici, commerciali, ecologici, tecnologici e culturali tra il 1964 e il 1996.

Il percorso espositivo offre ai visitatori alcune delle ricerche più significative del design italiano e li invita ad approfondirle con percorsi distinti che seguono uno sviluppo temporale – dalla 13ª Triennale Tempo Libero del 1964 alla 19ª Triennale Identità e differenze del 1996 – e uno tematico che si articola in un arcipelago di parole, fenomeni, azioni – La Gravità, Contenitori umani, Environments, ‘80s Movements, ‘90s Playground, Sinestesia e Musica e autori che hanno favorito eventi inaspettati, dubbi, risposte, e conquiste tecniche, come Liisi Beckmann, Claudio Salocchi, Roberto Sambonet, Exhibition Design Group, Fiorucci Dxing, Alberto Meda, Clino Trini Castelli.

L’allestimento della mostra, progettato da Zaven, mette in scena materiali, metodi del design e della cultura del progetto tracciando nuovi percorsi formali e creativi per rinnovare il processo di sperimentazione e scoperta insito nella ricerca applicata al design italiano.

Tra gli autori in mostra: Bruno Munari con Davide Mosconi, Hervé Télémaque, Liisi Beckmann, Antonia Campi, Carla Accardi, Sergio Asti, Pio Manzù, Gianni Colombo, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Claudio Salocchi, Denis Santachiara, Franco Raggi, Alberto Meda, Michele De Lucchi, Miro Zagnoli, Santi Caleca, Valerio Castelli, Giovanotti Mondani Meccanici, Gruppo Giapponese, Clino Trini Castelli, Eleonora Fiorani, Nanni Strada, Amalia Del Ponte, Cini Boeri, Cinzia Ruggeri, Jonathan De Pas Donato D’Urbino Paolo Lomazzi, Emilio Ambasz, Roberto Sambonet, Alvar Aalto, Max Bill, Antonio Calderara, Exhibition Design Group, Alchimia, Memphis, Fiorucci Dxing, Massimo Iosa Ghini, Giacomo Giannini, Guido Venturini, Stefano Giovannoni, Sylvano Bussotti, Marco Stroppa, Bruno Maderna, Luigi Nono, Renzo Piano, Cathy Berberian, Steve Piccolo, Adriano Guarnieri, Brian Eno, Giuseppe Chiari, Jasper Morrison, James Irvine, Philippe Starck, Antonio Citterio, Andries Van Onk, Marc Newson, Giacomo Giannini

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Crediti

Curatore:
Marco Sammicheli

Exhibition Design:
Zaven

Highlights

Alchimia, Il Mobile infinito. Ph. Federico Manusardi. Collezione Permanente

Andrea Branzi, Newton, 1999. Ph. Amendolagine Barracchia. Collezione Permanente

Cini Boeri, Bobo relax, 1967. Ph. Amendolagine Barracchia. Collezione Permanente

Denis Santachiara, Robot Ines, 1986, Triennale Milano Archivi

Franco Grignani, Periodica Triangolare, 1965

Sgabello Appoggio, Claudio Salocchi, 1971, Sormani

Sylvano Bussotti, RARA Requiem, 1981, Archivio Ricordi

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Veduta notturna del Palazzo dell'Arte ripreso dalla Torre Lsittoria
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Ingresso principale sul fronte ovest del Palazzo dell'Arte
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Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
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Tre modelle percorrono il Ponte che collega il Palazzo dell'Arte con l'area verde antistante, progetto degli architetti Aldo Rossi e Luca Meda
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