Cipro
Hortus Ignotus. Il giardino sconosciuto
In compagnia dell'afide e della cavalletta
Ma anche del ragnetto rosso, della caia, della capua,
Della melolonta e del maggiolino
Della mantide religiosa che li divora tutti,
Condivideremo foglie, petali, cielo,
in questo incredibile giardino,
sia loro che io di passaggio.
NICOSSIENSES, Niki Marangou, poetessa.
Da Strabone, il geografo greco che visitò Cipro nel primo secolo a.C., all'Arciduca Luigi Salvatore d'Austria, in visita a Cipro nel 1873, i diari di viaggio di chi ha soggiornato sull’isola descrivono i giardini di Nicosia come un elemento identificativo della città. Impiegati prima per la piantumazione di alberi da frutto durante la dinastia dei Lusignano, i giardini ospitarono successivamente flora e fauna esotiche durante il dominio della Repubblica di Venezia, fino a essere impiegati come mistico spazio domestico nel corso del dominio ottomano.
Ora nascosti sul retro delle abitazioni, ora parte integrante della routine quotidiana, questi spazi hanno rivendicato il proprio posto nella storia della capitale cipriota come ambienti in grado di offrire intimità e, insieme, di proiettare la mente e i sensi verso l’esterno, verso dimensioni quasi mistiche.
Hortus Ignotus introduce l'idea del giardino privato come ambiente al contempo di intimo riparo e finestra sull’ignoto, mettendo in risalto le caratteristiche dei giardini tradizionali dell’isola di Cipro in relazione al nostro rapporto con ciò che non conosciamo.