Cina
Il progetto elegge come proprio emblema il bambù, pianta simbolo della cultura cinese nonché centrale per il pensiero taoista. Il lavoro si fonda infatti sul rapporto espresso dalle teorie del tao tra uomo e natura, delineato a partire dai concetti di scambio reciproco ed equilibrio, e sempre caratterizzato da una grande componente di mistero.
Secondo il credo taoista, il bambù incarna un tipo di ordine naturale da cui l’uomo deve prendere esempio e all’interno del quale si riflette il sistema di tutte le strutture universali. I bambù dorati che compongono l’opera, assemblati a incastro a tenone e mortasa, sono il frutto di una ricerca trentennale che Weibing Liu ha svolto ai piedi del monte Qingcheng, culla del taoismo in Cina. In questo luogo evocativo e immerso nel verde, l’architetto ha riflettuto sulla connessione tra il patrimonio spirituale che lo abita, i templi costruiti nel corso dei secoli sulle pendici del monte e la natura che ne fa da cornice.
Liu Weibing costruisce allora uno spazio che unisce naturale, artificiale e simbolico, che parla di tradizione e innovazione, in cui l'architetto e l'artigiano locale lavorano insieme per un ambiente misterioso e carico di significati; una struttura dall’ordinato caos che, non celando gli elementi della cultura che l’ha prodotta, si fa portavoce di un indescrivibile dialogo con ciò che è intangibile, per la teoria taoista secondo cui il vero significato delle cose è sempre nascosto.