Germania
Carceri d'Invenzione
In questo momento di crisi planetaria abitiamo le prigioni che noi stessi progettiamo? Siamo prigionieri degli imperativi sistemici di innovazione e crescita e della logica delle alterazioni tecnologiche con il loro soluzionismo? Nella sua estesa ricerca di campo, il filmmaker Armin Linke documenta le intricate realtà e le contraddizioni sistemiche dell’Antropocene. Prende in esame la relazione tra ecosistema planetario, istituzioni politiche, infrastrutture scientifiche attraverso l’analisi visiva degli spazi contrastanti e del cambiamento climatico. L’installazione Carceri d’Invenzione, concepita in collaborazione con Giulia Bruno e Giuseppe Ielasi, prende il titolo dall’acquaforte di Luigi Piranesi. L’architettura bizzarra e chiusa di Piranesi è composta da prospettive distorte, molteplici contraddizioni e grovigli irrazionali.
Nel suo lavoro, Armin Linke esamina i design “fatti dall’uomo” che hanno spinto il pianeta Terra sulla soglia dell’Antropocene e del cambiamento climatico. Il curatore HKW Anselm Franke e Armin Linke hanno scelto una struttura scultorea eccezionale come sito per l’installazione: la scala doppia progettata nel 1963 da Carlo Ramous, con Carlo Bassi e Goffredo Boschetti. Il lavoro di campo di Armin Linke è iniziato con il progetto dell’Osservatorio sull’Antropocene alla Haus der Kulturen der Welt (HKW) di Berlino, in cooperazione con Territorial Agency. HKW porta avanti il dibattito sull’impatto dell’uomo sul pianeta Terra dal 2013.